PEC: sab-laz@pec.cultura.gov.it e-mail:  sab-laz@cultura.gov.it  tel: (+39) 06 67233716

Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio

Modello presentato dall'architetto Julio Lafuente con gli scultori Andrea e Pietro Cascella, 1957-1958 (Archivio Julio Lafuente)


Particolare del modello presentato dall'architetto Julio Lafuente con gli scultori Andrea e Pietro Cascella, 1957-1958 (Archivio Julio Lafuente)


Progetto G. SIMONCINI, T. VALLE, M. VITALE, P. FAZZINI, Percorsi interni al monumento, disegno di G. Simoncini, copia eliografica, cm. 51 x 37,5 (Archivio Giorgio Simoncini)


Progetto G. SIMONCINI, T. VALLE, M. VITALE, P. FAZZINI, Studi preliminari del percorso di accesso al monumento e altri percorsi interni, disegni, matita su ‘carta burro’, copia eliografica, cm. 100 x 37,3 (Archivio Giorgio Simoncini)


Progetto definitivo Simoncini-Cascella, Distribuzione delle sculture di Cascella sulla piattaforma, disegno a matita cm. 37,5 x 24,8, maggio 1962 (Archivio Giorgio Simoncini)


Progetto definitivo Simoncini-Cascella, soluzione definitiva della scultura, bozzetto in scala 1:20, maggio-giugno 1965 (Archivio Giorgio Simoncini)


Veduta generale del monumento con la scultura di Cascella in direzione nord, aprile 1967 (Archivio Giorgio Simoncini)


XIV Giornata nazionale degli archivi di architettura

Il Monumento commemorativo delle vittime di Auschwitz, la storia del concorso internazionale tra architetti e artisti


Nel luglio 1957 il Comitato internazionale Auschwitz promosse un concorso per la realizzazione di un monumento nel campo di sterminio di Birkenau, il più grande campo di concentramento nazista, situato vicino alla piccola città di Oświęcim (meglio conosciuta con il suo nome tedesco, Auschwitz), dove più di 1,5 milioni di persone furono giustiziate 

Il progetto ebbe una durata di ben 10 anni a causa di varie problematiche di tipo organizzativo ed economico; si susseguirono più fasi e gradi che hanno visto tra i numerosi protagonisti anche la partecipazione di importanti architetti e artisti italiani. 
 

La prima fase (1957 - 1959), gestita da una giuria internazionale presieduta dapprima da Henry Moore e poi da Lionello Venturi, si concluse con l'approvazione di un progetto che però fu rifiutato dal Comitato di Auschwitz. 

Nella seconda fase (1961 – 1965), gestita da una commissione tecnica facente capo direttamente al Comitato internazionale, furono elaborati vari progetti tra cui, per il secondo grado. ne vennero selezionati tre: 

  • il gruppo italiano di Julio Lafuente e gli scultori Andrea e Pietro Cascella propone un monumento di 23 vagoni lungo due binari, uno per ogni paese di provenienza delle vittime con un muro di sbarramento davanti all'ingresso dei forni crematori su cui era incisa la scritta "Mai più Auschwitz" e catene di ferro a delimitare il percorso; 
  • un altro gruppo italiano, di cui fanno parte Tommaso Valle, Maurizio Vitale e Giorgio Simoncini, con lo scultore Pericle Fazzini, suggerisce un grande bassorilievo di cemento adagiato sul terreno, raffigurante i corpi delle vittime; 
  • il gruppo polacco, composto da P. Oskar Hansen, Jerzy Jarnuszkiewicz, Julian Pałka, Lechosław Rosiński, propone una soluzione molto grafica che disegna sul terreno un lungo percorso diagonale attraverso tutto il campo fin verso i forni crematori. 
     

Nella seconda fase eliminatoria si decide di fondere le tre soluzioni in un progetto di compromesso, realizzato con la piattaforma di figure adagiate, il percorso in diagonale e il muro di sbarramento, soluzione che non venne accettata da Lafuente. 

Dopo varie vicende si arrivò nel 1962 alla scelta di affidarne la realizzazione del progetto definitivo a Giorgio Simoncini, nominato responsabile per la parte architettonica e a Pietro Cascella, per la scultura; la loro proposta di intervento architettonico e scultoreo, venne ritenuta la più efficace e suggestiva in quanto, senza cancellare le tracce di quello che fu il campo di sterminio, ne sottolinea la drammaticità. 

Trascorsero altri anni per l’approvazione del progetto definitivo e la sua successiva realizzazione; il cantiere fu aperto nel giugno 1965 e il monumento Auschwitz-Birkenau venne inaugurato nell'aprile del 1967. 

Testimonianze documentarie di questa complessa e significativa vicenda progettuale, che tocca eventi così tragici della storia, sono conservate negli archivi di alcuni architetti individuati nel censimento condotto dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio e descritti nel Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche (SIUSA)
 

Nell’archivio di Julio Lafuente (Madrid, 1921 – Roma, 2013), dichiarato di notevole interesse storico il 18 giugno 2003 e conservato a Roma presso l’omonimo studio, è presente il progetto elaborato insieme a Pietro ed Andrea Cascella per il Concorso internazionale nel 1958, con la proposta dei vagoni ferroviari, che ottenne il primo premio. 

Ma la storia più completa dell’intera vicenda è conservata nell’archivio dell’architetto Giorgio Simoncini (Roma 1929), dichiarato di interesse storico il 27 giugno 2008 e conservato a Roma presso l’abitazione privata. Si tratta di una cospicua documentazione raccolta da Simoncini che si può ben considerare un protagonista e diretto testimone degli eventi a seguito delle attività svolte nelle varie fasi: nel 1959, come curatore del catalogo della mostra del Monumento di Auschwitz organizzata a Roma presso la Galleria d'Arte Moderna, e dal 1962, come partecipante al concorso e responsabile che intrattenne anche contatti con gli organi preposti alla realizzazione del monumento.  

Queste significative vicende sono illustrate nelle sue pubblicazioni La memoria di Auschwitz. Storia di un monumento 1957-1967 (Jaka Book, Roma 2012) e Tra ricordo e oblio. Riflessioni sulla memoria di Auschiwitz (Artemide, Monza 2024), e nel sito da lui realizzato, www.giorgiosimoncini.com, in cui è presente una rassegna di documenti e la cronologia del concorso. 

Le fonti archivistiche conservano la narrazione autentica del progetto legato alle tragiche vicende di cui sono testimonianza e frutto della collaborazione tra architetti e scultori: ci trasmettono il suo più profondo significato, ovvero quello di dar forma alla memoria per non dimenticare. 

 



Ultimo aggiornamento: 17/04/2025