Con la legge 30 luglio 1990 n. 218, nota come legge “Amato-Carli”, e il decreto legislativo 20 novembre 1990 n. 356, Disposizioni per la ristrutturazione e per la disciplina del gruppo creditizio, è stato avviato il processo di privatizzazione degli istituti di credito di diritto pubblico: questi hanno così potuto trasformarsi, da una parte, in società per azioni e, dall’altra, hanno potuto generare fondazioni a cui sono state trasferite le attività non tipiche dell’impresa.
Tale trasformazione della natura giuridica degli istituti di credito non ha tuttavia inciso sul regime di tutela della documentazione da questi prodotta, dal momento che, come stabilito dall’art. 13, c. 2 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, Codice dei beni culturali e del paesaggio, gli archivi e i singoli documenti di enti ed istituti pubblici rimangono sottoposti a tutela anche qualora i soggetti cui essi appartengono mutino in qualunque modo la loro natura giuridica.
Sono stati realizzati i seguenti strumenti:
- Linee guida per la selezione dei documenti negli archivi delle banche, a cura dell’Associazione Bancaria Italiana, 2004;
- Piano di conservazione e scarto della Banca d’Italia, a cura della Banca d’Italia, 2017;
- Piano di conservazione e scarto della Banca d’Italia. Documentazione protocollata successivamente al 22 giugno 2009, a cura della Banca d’Italia, 2017.
Per approfondimenti sugli archivi di banche ed istituti di credito, è possibile consultare anche:
- Gli archivi degli istituti e delle aziende di credito e le fonti d’archivio per la storia delle banche. Tutela, gestione, valorizzazione, atti del convegno organizzato dal Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, e dalla Associazione nazionale archivistica italiana nel 1989;
- Le carte preziose. Gli archivi delle Banche nella realtà nazionale e locale: le fonti, la ricerca, la gestione e le nuove tecnologie, atti del convegno organizzato dalla Sezione Friuli-Venezia Giulia dell’Associazione nazionale archivistica italiana, dall’Archivio di Stato di Trieste e dalla Soprintendenza archivistica per il Friuli-Venezia Giulia nel 1997.
